Le Origini del Tè Oolong: Un Viaggio tra Storia e Leggenda

Il tè che racconta storie millenarie

Oggi ti porto alla scoperta delle origini del tè Oolong, una bevanda che è molto più di un semplice infuso: è un capitolo vivente della storia e della cultura cinese, un ponte tra il carattere erbaceo e fresco del tè verde e le note profonde e maltate del tè nero. Questo equilibrio perfetto non è un caso, ma il risultato di secoli di innovazione, scoperte accidentali e maestria artigianale. Questo percorso ci condurrà tra le montagne nebbiose delle province cinesi del Fujian e del Guangdong, la culla dove questo straordinario tè ha visto la luce.  

La culla del drago nero: le montagne Wuyi nel Fujian

Immagina una terra di picchi rocciosi avvolti dalla nebbia, con un suolo ricco di minerali e una biodiversità straordinaria. Questa è la provincia del Fujian, da oltre mille anni considerata un vero e proprio “crogiolo di innovazioni nella cultura del tè”. È qui, tra le rocce delle montagne Wuyi, che affondano le radici e le origini del tè Oolong. Le prime tracce risalgono addirittura alla dinastia Tang (618-907 d.C.), quando venivano prodotti pregiati tè compressi, noti come “Dragon-Phoenix Tea Cakes”, offerti come tributo alla corte imperiale. Questi possono essere considerati i lontani antenati dell’Oolong che conosciamo oggi.  

montagne Wuyi, panoramica dei luogi dove ha avuto origine il tè Oolong

Tuttavia, è durante la dinastia Qing, intorno al 1644, che emerge una nuova tipologia di tè parzialmente ossidato. Il suo primo nome fu “Yan Cha”, ovvero “Tè di Roccia”, un omaggio diretto al territorio unico e sassoso da cui proveniva, un nome che ancora oggi identifica i tè di questa regione.  

Un divieto imperiale che ha plasmato il sapore dell’Oolong

La storia è spesso fatta di svolte inaspettate, e le origini del tè Oolong non fanno eccezione. Un evento politico apparentemente slegato dal mondo del tè si rivelò fondamentale per la sua nascita. Nel 1392, la neonata dinastia Ming impose un divieto sulla produzione di tè compressi. Questa misura drastica era volta a stroncare la corruzione e i monopoli che ruotavano attorno a questo prezioso bene. Quello che seguì fu un periodo di crisi, una vera “età oscura” per i produttori di tè del Fujian, che videro le loro tradizioni secolari messe al bando.  

Eppure, è proprio dalle ceneri di questa crisi che nacque una delle più grandi innovazioni. Costretti a reinventarsi, i produttori di tè, molto probabilmente monaci buddisti che operavano all’interno dei loro templi, dovettero trovare nuovi metodi per lavorare e conservare le foglie sfuse. Fu in questo contesto di necessità che svilupparono la tecnica della tostatura lenta su carbone di legna. Questo processo, unito a un’ossidazione parziale delle foglie (forse inizialmente accidentale), diede vita a un profilo aromatico completamente nuovo: complesso, profondo, con note tostate che si fondevano con la dolcezza intrinseca della foglia. Un editto imperiale non aveva solo cambiato un’industria, ma aveva letteralmente infuso un nuovo sapore nella storia del tè.  

Le leggende di “Wu Long”: perché lo chiamiamo “Drago Nero”?

Un tè così speciale non poteva che essere avvolto da un’aura di mistero e leggenda. Il suo nome, “Oolong” o “Wu Long”, si traduce in “Drago Nero”, e le storie che ne spiegano l’origine sono tanto affascinanti quanto diverse. Più che considerarle versioni alternative, possiamo vederle come le diverse facce di un processo di mitizzazione, un modo per elevare una bevanda a icona culturale.

Wu Long - drago leggendario del tè Oolong

Una delle leggende più diffuse narra di un contadino di nome Wu Long. Egli, durante la raccolta, fu distratto da un cervo e si mise a cacciarlo, dimenticando le foglie appena raccolte nel suo cesto. Il giorno dopo, scoprì che le foglie avevano iniziato a ossidare, emanando un aroma meraviglioso. Un’altra versione parla di un guerriero di nome Drago (Long), il cui soprannome era “Drago Nero” (Wu Long), che scoprì questo tè per caso. Altre storie ancora, forse le più suggestive, raccontano di un drago nero che apparve tra i cespugli di tè, spaventando il raccoglitore e facendogli abbandonare il raccolto. Questo raccolto nel frattempo si ossidò, dando vita al nuovo tè.  

Infine, c’è la spiegazione più pragmatica e visiva. Una volta lavorate, le foglie di Oolong, specialmente quelle di Wuyi, appaiono scure, lunghe e sinuosamente attorcigliate, ricordando le spire di un mitologico drago cinese addormentato. Che sia nato da una distrazione, da un guerriero o da una creatura mitica, il nome “Drago Nero” cattura perfettamente l’essenza misteriosa di questo tè.  

La Dea Ferrea della Misericordia: la nascita del Tie Guan Yin

Tra le leggende più amate, c’è quella che racconta la nascita di una delle varietà di Oolong più famose: il Tie Guan Yin. La storia, ambientata nella contea di Anxi, nel Fujian, parla di un umile contadino di nome Wei. Ogni giorno, passando davanti a un tempio fatiscente dedicato a Guanyin, la Dea della Misericordia, si rattristava per il suo stato di abbandono. Essendo povero, non poteva permettersi di ripararlo, ma decise di fare ciò che poteva. Pulì il tempio e iniziò a portare incenso in offerta alla dea due volte al mese.  

Una notte, la dea Guanyin gli apparve in sogno, rivelandogli l’esistenza di un tesoro nascosto in una grotta dietro al tempio, un tesoro che avrebbe dovuto condividere con i suoi vicini. Lì, Wei non trovò oro né gioielli, ma un singolo, prezioso germoglio di tè. Lo piantò nel suo campo, e da esso crebbe una pianta rigogliosa che produceva un tè dal sapore celestiale. Fedele alla promessa, condivise i rami della pianta con tutta la comunità, portando prosperità alla regione. Quel tè prese il nome di “Tie Guan Yin”, ovvero “Dea Ferrea della Misericordia”: un nome che unisce la devozione per la dea (“Guan Yin”) alla caratteristica fisica delle sue foglie, pesanti e dense come il ferro (“Tie”).  

Dalle origini del tè Oolong in Cina alla sua diffusione nel mondo

Dalle sue origini nelle montagne Wuyi, l’arte della produzione dell’Oolong iniziò un lungo viaggio. Le tecniche si diffusero prima verso sud, nella contea di Anxi, che divenne la patria del Tie Guan Yin. Poi nella provincia del Guangdong, dove nacquero gli aromatici Dan Cong. Intorno al 1810, quest’arte attraversò lo stretto e approdò sull’isola di Taiwan. Qui, l’Oolong trovò un nuovo ambiente perfetto per essere coltivato: le alte montagne dell’isola si rivelarono perfette per la coltivazione, dando vita a varietà uniche, oggi celebrate in tutto il mondo.  

Così, da un editto imperiale, da una distrazione fortuita e dalla devozione di un contadino, è nata una delle categorie di tè più complesse e affascinanti del mondo. Ogni tazza di Oolong che sorseggi oggi contiene l’eco di questa storia incredibile, una fusione di politica, leggenda, geografia e ingegno umano.

Carrello